Biblioteca Henriette D’Angeville

Biblioteca sezionale dal 2016, inaugurata del 2018, è intitolata a H. D’Angeville (1794-1871) prima donna a organizzare una scalata al Monte Bianco e seconda a toccarne la cima. Aderisce al circuito nazionale BiblioCAI delle biblioteche sezionali, banca dati bibliografica specializzata sulla montagna.

A oggi sono catalogate oltre 1.000 schede bibliografiche comprendenti monografie, periodici, carte topografiche e materiale multimediale, provenienti da donazioni dei soci, da altre biblioteche sezionali e dalla Biblioteca Nazionale del CAI.

La tipologia del fondo comprende materiale concernente la cultura, la frequentazione e la tutela dell’ambiente alpino con testi dal primo Novecento ai giorni nostri, contiene inoltre pubblicazioni che testimoniano storia e tradizioni del territorio e una sezione dedicata alla speleologia.

 

 Le biblioteche del Club Alpino Italiano possiedono un patrimonio librario e documentale caratteristico ed unico, custodito in ogni parte della nostra penisola, dalla Biblioteca nazionale del CAI a Torino con i suoi 40.000 volumi fino alle più piccole Sezioni. Un universo di testimonianze, documenti, reperti, immagini in continua crescita che dobbiamo custodire, valorizzare, tramandare e diffondere.

“BiblioCai” è nato da un’idea di Giuseppe Garimoldi, allora presidente della Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano, che assieme alla Biblioteca della Montagna-Sat ed al FilmFestival internazionale montagna esplorazione “Città di Trento” intuirono la possibilità di riunire le biblioteche presenti presso le Sezioni Cai per valorizzarne il posseduto; molto prezioso per la storia dell’alpinismo e della cultura locale, ma sovente sconosciuto.

Il primo incontro in Italia tra bibliotecari che operano in biblioteche specializzate in montagna e alpinismo e che ha contribuito alla nascita di BiblioCai è avvenuto a Trento il 4 maggio 1996 a Palazzo Geremia in occasione di un incontro- dibattito dal titolo “Per un catalogo unico delle biblioteche di montagna”.

È stato una sorta di esperimento promosso dalla Biblioteca della montagna-SAT a cui hanno partecipato 10 bibliotecari. Di questo incontro sono stati pubblicati gli atti sempre a cura della Biblioteca della montagna-SAT.

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